'Cilia e Paul si guardarono intorno, acquattati dietro un cespuglio. L'aria tiepida dell'estate si agitava sotto i loro vestiti sgualciti, da scappati di casa. Paul si chinò appena in avanti, a bersi una sorsata segreta del suo odore. Cecilia Ritter voltò il capo di scatto, ferendone gli occhi azzurri con il proprio sguardo tagliente.
-Cazzo fai?
Paul allargò gli occhi, seguendo una scia di vento
-Cerco di capire se l'aria tiri dalla nostra o meno. Non voglio mettere i cavalli in agitazione.
Appese lo sguardo fiero ad un gancio impalpabile nel buio, quindi raddrizzò la schiena. Lei lo fissò con un ghigno felino.
-Via libera.
Annunciò il ragazzo dai capelli biondi. Scattò in piedi, ma prima di riuscire a muovere un passo in avanti, si sentì una stretta di ferro intorno al collo. Si voltò, per incontrare il volto di un vecchio, dalla corportatura robusta, lo stetson calato quasi fin giù sugli occhi.
-Io l'ho detto. Miss Wilson, dannazione, i cani. Lei niente. E poi vedi che gentaglia ci si trova a circolare sulle terre di Mason.
-N...noi non....
Tentò di balbettare Paul
-Non non... Non f...
-Non stavamo facendo niente, 'kay?
Lo sguardo aggressivo e spaventato di 'cilia cercò quello di Sam. L'uomo lasciò andare il collo di Paul, tirandosi indietro di un passo per poterli guardare meglio. Alzò gli occhi al cielo, e si ritrovò a scuotere il capo, salutando il destino.
-Ritter... e Thomson?
La voce era esitante, ma negli occhi non c'era un'ombra di dubbio.
-Carter.
Lo corresse Paul.
-RitterSterling.
Lo corresse 'cilia.
-Vi dirò. I vostri genitori avevano affilato la tecnica, quantomeno. Voi sembrate due elefanti che tentano di nascondere le chiappe dietro ad un perizoma.
Lo fissarono piuttosto sconvolti. Non si aspettavano uscite simili dall'uomo dall'aria docile che ogni domenica sedeva due posti più in là rispetto a Roonamei Wilson sulla prima panchina di St. Quentin. Non sembrarono capire molto del suo discorso. Si guardarono, e l'elettricità si fiondò dal loro sguardo dritto giù nelle caviglie. Un secondo dopo, stavano volando per i campi, nel buio, respirando più aria in quella corsa di quanto non avrebbero fatto tutta una notte sui cavalli "presi in prestito" al Black Oak Ranch.
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