Cecilia Ritter aveva le dita serrate intorno alla cloche. Sotto i polpastrelli, abbastanza potenziale distruttivo da mandare parecchie puttane a volare in cielo. Abbastanza da rendere il tutto interessante. Tirò un bel respiro, mentre il cielo di Greenfield la aspettava silenzioso, con l'aria da Todd, una porta placida e poco difficile aperta su tutte le possibilità del 'Verse. La mano scivolò attorno alla leva di attivazione SSV e...
- No, no, no.
Una donna bionda sulla quarantina, magra, con un viso dalle linee feroci e dure, scosse la testa in modo brusco e le si avvicinò. Il suo nome era Eivor Edwards, ed era un'eroe di guerra. L'unica cosa che gli anni avevano aggiunto al suo volto erano ulteriori strati di fierezza, grammi di serietà.
-Attivi l'alimentazione centrale, prima. Motherofgod, hai del cemento nelle orecchie?
Nel tono di voce, nemmeno un'ombra di complicità o simpatia. Solo la durezza di chi vuole preparare qualcuno al meglio. Ed al peggio. 'Cilia storse il naso. Decise che era ora di fare una pausa. Di nuovo.
-Perchè la chiami Cuor di Panna?
-Perchè è stupida.
-E perchè ti chiama Culo di Chiodi?
-Perchè son stronza.
-Ah.
Il ragionamento non faceva una piega. Prese un bel respiro.
-Sai, ci sto pensando, alla storia delle colonie...
-Mh. In realtà sarebbe prestino per te, ma... Ci serve gente fresca, capace. Ho parlato con l'ammiragio Bradway.
La fissò, come se stesse per rivelarle un mondo nuovo.
-Ti prende, lo sai? Ti prende.
Non sorrise. Non mostrò la finestrella. Non lo faceva mai. Ma una luce strana le balenò negli occhi. Continuò a guardarla, nell'attesa che balzasse sù, o quantomeno si mettesse ad ululare di gioia con gli occhi fuori dalle orbite. Cecilia la guardò a sua volta. Nessuna gratitudine-policy. Eivor Edwards ricevette un sorriso incerto.
-Ci ho pensato tantissimo.
-Mh.
-Lo voglio tantissimo.
-Eh.
-E' che...
-Che?
-C'è questo ragazzo...
-Prego?
-Questo ragazzo, P...
Si bloccò. Culo di Chiodi alzò gli occhi al soffitto metallico della plancia dell'Hyperion II. Non ci poteva credere. La cretinaggine sentimentale, la propensione a sventrare il 'Verse ed i propri sogni per amore era davvero ereditaria. Per quanto la riguardava, Eivor aveva mandato all'inferno più cuori di chiunque altra donna del 'Verse. Poi aveva trovato un medico di Corona, che continuava a mandare all'inferno con gioia e passione, guardandosi bene dal dirlo al mondo. Esitò, quindi le rivolse un sorriso infido, complice.
-Ei, 'Ci. Ti sei appen guadagnata un soprannome.
Cecilia Ritter la fissò con aria speranzosa.
-Si?
No, Cecilia Ritter non conosceva Culo di Chiodi bene quanto sua madre.
-Si. Cervello di gallina.
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